All’ultima Milano Wine Week abbiamo approfondito il consumo di vino fuori casa per gli Italiani

Quali sono le maggiori tendenze e sfide nel mercato del vino italiano e quali opportunità per fornitori e gli operatori del settore?

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Daniela Cardaciotto, Responsabile Vendite On Premise di CGA by NIQ, ha presentato al’ultima Milano Wine Week le principali evidenze tratte dall’analisi CGA by NIQ

Di seguito le opportunità messe in luce

 

1.Qualità piuttosto che quantità

Nonostante il costo della vita, i consumatori italiani di vino confermano il loro interesse, con due consumatori su cinque (40%) che bevono vino fuori casa. Inoltre, i consumatori di vino sono più propensi a privilegiare la qualità rispetto a tutto il resto, con il 37% che ammette che è più importante, rispetto a 12 mesi fa, che la propria bevanda sia di buona qualità (+7pp rispetto al consumatore medio). È interessante notare che l’88% dei consumatori italiani è più propenso a scegliere vini del proprio Paese rispetto agli altri mercati monitorati, a dimostrazione della reputazione di grande qualità del vino italiano.

 

2. L’opportunità di Premiumisation

I consumatori di vino sono più abbienti rispetto alla media di chi mangia e beve fuori casa, e hanno un’attenzione maggiore verso la qualità. Guardando al 57% dei consumatori di vino, che dichiara di essere disposto  a pagare di più per una bevanda di qualità migliore, possiamo concludere che esiste una chiara opportunità di premiumisation che le aziende italiane possono e devono cogliere per crescere.

 

3. Vini fermi e frizzanti: strategie diverse a fronte di target diversi

Il vino fermo e il vino frizzante hanno due audience distinte ed è per questo importante differenziare le strategie di categoria, brand, canali, occasioni di consumo. Le maggiori opportunità per il vino fermo sono rappresentate dai locali food-led, come ad esempio le pizzerie (84%), le trattorie (69%) e i bar (53%), mentre il vino frizzante è una bevanda più versatile e dovrebbe essere accessibile in una più vasta gamma di location, compresi i bar notturni (47%) e i pub (52%).

 

4. Altre categorie competono con il vino

Nel fuori casa il vino subisce la concorrenza soprattutto di birre e superalcolici tra cui i cocktails. E’ d’altronde vero che, anche grazie alla crescente popolarità dei cocktail, in particolare quelli a base di vino frizzante, la mixology apre nuove strade al mercato del vino. La diffusione dello Spritz, che ha come base il vino frizzante, è un ottimo esempio di come il settore vinicolo possa sfruttare la versatilità dei suoi prodotti e diventare protagonista grazie a strategie creative.

 

5.Sfruttare gli eventi legati al vino

Con il 58% dei consumatori che ha visitato o pianificato di visitare eventi incentrati sul vino nei prossimi mesi (+9pp per la Generazione Z, +20pp per i Millennial) e l’88% che ha dichiarato di essere interessato a partecipare a questi eventi in futuro, gli eventi incentrati sul vino rappresentano un’ottima opportunità per coinvolgere i consumatori più giovani, in particolare le cene con abbinamento cibo-vino (31%) e gli eventi di degustazione (19%).

 

Sono ora disponibili le analisi “Il Vino in Italia” e “Il Vino italiano nel mondo” di CGA by NIQ. Le analisiutilizzano i dati dell’indagine sugli utenti on premise (OPUS) e della misurazione on premise (OPM) per fornire approfondimenti specifici che aiutano produttori, fornitori e operatori a comprendere le categorie chiave, i canali, le tendenze dei marchi e delle occasioni e a ottimizzare le promozioni e le attivazioni on premise. Per saperne di più, contattare Daniela Cardaciotto all’indirizzo Daniela.Cardaciotto@nielseniq.com.

 

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