L’ingresso dei drink “pronti da bere” nell’On Premise italiano: come possono i brand di bevande sfruttare questa tendenza?

Una nuova ricerca di CGA by NIQ rivela che i consumatori italiani sono sempre più interessati alle bevande Ready to Drink (RTD) e offre suggerimenti su come i brand e i locali possono trarre vantaggio da questa crescente novità.

Click here to read the article in English/ Clicca qui per leggere il blog in inglese

 

Scarica il rapporto

In Italia, il vino in bottiglia, la birra alla spina e i superalcolici sono tradizionalmente le scelte più comuni nei bar e ristoranti, rendendo difficile per i prodotti RTD farsi strada. Tuttavia, lo scenario sta cambiando: il Consumer Pulse Report di CGA by NIQ indica che il (24%) dei consumatori ha acquistato bevande pronte da bere negli ultimi sei mesi, mentre un ulteriore (53%) si dichiara disposto a provarle. Questo dimostra il potenziale di crescita della categoria RTD, soprattutto se i consumatori trovano prodotti di qualità e interessanti. 

 

Inoltre, l’indagine REACH di CGA by NIQ evidenzia che i giovani adulti, in particolare la Gen Z, mostrano un interesse marcato per le bevande pronte da bere, essendo quasi due volte più inclini all’acquisto rispetto ad altre fasce d’età. Questa categoria di bevande sta sottraendo quote agli alcolici tradizionali con il 7% degli italiani che prevede di aumentarne il consumo. Secondo l’analisi, i RTD sono la seconda scelta più popolare per il consumo di alcolici, subito dopo i cocktail, e vicini a superare gli alcolici lisci. 

 

La ricerca di CGA by NIQ analizza le preferenze di consumo e i locali preferiti dagli italiani nel segmento RTD, mettendo in luce un forte interesse per la sperimentazione e l’innovazione. Infatti, il 45% dei consumatori di bevande RTD dichiara di voler provare nuovi brand e sapori. In Italia, i cocktail premiscelati e gli hard seltzer sono le opzioni più popolari, mentre l’interesse per gli alcopop è decisamente inferiore rispetto ad altri paesi. 

 

Il Consumer Pulse Report suggerisce come gli operatori e i locali possono promuovere gli RTD ai potenziali consumatori e differenziare i loro brand in un mercato affollato. Il prezzo è un fattore cruciale: quasi la metà degli italiani (45%) afferma che un buon rapporto qualità-prezzo li incoraggerebbe a provare le bevande pronte da bere. Altri fattori decisivi includono una maggiore visibilità delle opzioni sul posto, la disponibilità di alternative a basso contenuto alcolico e una maggiore pubblicità. 

 

Valeria Bosisio, Client Success & Insights Manager di CGA by NIQ, ha dichiarato: “Il panorama tradizionale del consumo di vino, birra e alcolici in Italia sta cambiando. È un momento ideale per fornitori, brand e operatori per ampliare l’appeal dei RTD, soprattutto tra i giovani adulti. Tuttavia, cogliere queste opportunità richiede una profonda comprensione delle preferenze e dei fattori che portano i consumatori a scegliere questa categoria. Basandosi sulla ricerca, le aziende On Premise possono rispondere facilmente ai nuovi interessi della clientela, rimanendo rilevanti in un panorama competitivo e in rapida evoluzione, aumentando vendite e quota di mercato”. 

 

L’ultimo Consumer Pulse Report di CGA by NIQ offre numerose informazioni sul coinvolgimento dei consumatori nei confronti dell’On Premise, compresi i modelli di consumo e l’intenzione di frequenza. Il report contiene anche un’analisi dei temi più importanti, come il cibo da asporto, i percorsi di acquisto, i prezzi dinamici e la settimana lavorativa di quattro giorni. 

Per ulteriori dettagli sulle analisi e capacità di ricerca di CGA by NIQ in Italia e nel mondo, è possibile contattare il team. 

Recent posts:

Share post

Archive

Subscribe to our newsletter

Access the latest On Premise news and reports by signing up below. 

CGA